domenica 19 marzo 2017

La Cultura in Italia


Cari amici ed ex-colleghi archeologi, 
da oggi dovrete finalmente prendere atto di una cosa: da quando avete deciso di volerci guadagnare con questo mestiere, ancor di più fare quell'atto orribile che è mangiare, avete perso quella vena di passione e innocente entusiasmo che vi/ci contraddistingueva quando eravamo dei giovani studenti - mano d'opera gratuita - sui cantieri di scavo universitari.

Su dai, ma volete mettere la passione di un volontario FAI - leggermente denutrito perché lui non ha i vostri brutti vizi - che vi accompagna sorridente e felice per i luoghi da lui ripuliti? Vogliamo veramente paragonare l'alta qualità dei visitatori dei luoghi magici del FAI, con i vostri volgari turisti che invadono i soliti tristi e noiosi luoghi - come il Colosseo o i Vaticani - con i loro soldi?

Poi ultimamente mi sembra che avete alzato troppo la cresta. Cos’è questa voglia di manifestare contro una politica che vuole svendere cultura e turismo a grandi aziende straniere. 

Ma siete veramente convinti che l'Italia sia un paese d'arte? 

Inoltre avete anche l’ardire di pretendere l’interesse da parte della stampa. Ma scherziamo? Chi siete voi in confronto al giusto diritto di un tifoso di calcio ad avere lo Stadio per la propria squadra? 
Il Prof. Carandini ha pienamente ragione. Lui che ci ha insegnato ad usare un piccone, una pala e una carriola, anche questa volta ci sta indicando come si deve affrontare la vita e il lavoro.
Alla fine, se proprio volete mangiare, andate a rovistare nei cassonetti, una mela ancora buona da mangiare si trova sempre. 
Ah no, scusate, dimenticavo, anche essere poveri in questo paese è diventato un reato.



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