Cari amici ed ex-colleghi archeologi,
da oggi dovrete finalmente
prendere atto di una cosa: da quando avete deciso di volerci guadagnare
con questo mestiere, ancor di più fare quell'atto orribile che è
mangiare, avete perso quella vena di passione e innocente entusiasmo che
vi/ci contraddistingueva quando eravamo dei giovani studenti - mano
d'opera gratuita - sui cantieri di scavo universitari.
Su dai, ma
volete mettere la passione di un volontario FAI - leggermente denutrito
perché lui non ha i vostri brutti vizi - che vi accompagna sorridente e
felice per i luoghi da lui ripuliti? Vogliamo veramente paragonare
l'alta qualità dei visitatori dei luoghi magici del FAI, con i vostri
volgari turisti che invadono i soliti tristi e noiosi luoghi - come il
Colosseo o i Vaticani - con i loro soldi?
Poi ultimamente mi sembra
che avete alzato troppo la cresta. Cos’è questa voglia di manifestare
contro una politica che vuole svendere cultura e turismo a grandi
aziende straniere.
Ma siete veramente convinti che l'Italia sia un paese d'arte?
Inoltre avete anche l’ardire di pretendere l’interesse da parte della
stampa. Ma scherziamo? Chi siete voi in confronto al giusto diritto di
un tifoso di calcio ad avere lo Stadio per la propria squadra?
Il
Prof. Carandini ha pienamente ragione. Lui che ci ha insegnato ad usare
un piccone, una pala e una carriola, anche questa volta ci sta indicando come si deve affrontare la
vita e il lavoro.
Alla fine, se proprio volete mangiare, andate a rovistare nei cassonetti, una mela ancora buona da mangiare si trova sempre.
Ah no, scusate, dimenticavo, anche essere poveri in questo paese è diventato un reato.
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